“….Mi impegno di portare un destino eterno nel tempo, di sentirmi responsabile di tutto e di tutti, di avviarmi, sia pure attraverso mille erramenti, verso l’amore, che ha diffuso un sorriso di poesia sopra ogni creatura…”. Con queste parole, tratte dalla preghiera di Don Primo Mazzolari, si è aperta la scuola associativa diocesana di formazione per Presidenti parrocchiali, Responsabili associativi ed educativi di Azione Cattolica svoltasi a Miglianico il 4 marzo u.s. sul tema “Laici di Ac sul sentiero dell’Apostolicam Actuositatem”.
Alla giornata è intervenuto l’avv. Antonio Pensa, delegato regionale di A.C. per l’Abruzzo e Molise, che ci ha guidati, con una riflessione dinamica e coinvolgente, ad approfondire il documento conciliare sull’apostolato dei laici nella Chiesa e nel mondo, utilizzando una metafora significativa: la metafora dell’orchestra.
In questa metafora il direttore d’orchestra è Cristo, che è la fonte e l’origine di tuto l’apostolato.
Lo spartito è il fine generale della Chiesa: manifestare al mondo il messaggio di salvezza di Cristo con la parola ed i fatti e comunicare la sua grazia.
I musicisti sono tutto il popolo di Dio, sacerdoti, religiosi e laici in virtù dei tre compiti derivanti dal sacramento del battesimo: compito sacerdotale, profetico e regale.
Gli strumenti musicali necessari per eseguire la sinfonia sono di diverso tipo.
Il tamburo, strumento fondamentale perché batte il tempo per tutta l’orchestra, costituisce l’elemento attraverso il quale il musicista non soltanto esegue l’opera ma interpreta la sinfonia ovvero mette qualcosa di suo, diviene protagonista della storia e della vita: i coniugi cristiani sono cooperatori della grazia e testimoni della fede l’uno per l’altro, nei confronti dei figli e di tutti gli altri familiari.
Il flauto, dal suo dolce suono contraddistingue la spiritualità dei laici: una spiritualità fondata sulla fede che ci permette di riconoscere Dio nelle “cose” del mondo, sulla speranza che ci aiuta ad abbandonare la rassegnazione e la disperazione, sulla carità con cui diventiamo partecipi delle condizioni di vita dei nostri fratelli.
La tromba è lo strumento per annunciare un apostolato di evangelizzazione e santificazione.
Infine la chitarra, lo strumento d’eccellenza per l’animazione: è lo strumento per incontrare Dio nel mondo. Il laico si inserisce a fondo e fattivamente nella stessa realtà dell’ordine temporale ed assume la sua parte in maniera efficace in tutte le attività; allo stesso tempo quale membro vivo e testimone della Chiesa, la rende presente ed operante in seno alle cose temporali.
Il Conservatorio è il luogo della formazione ove acquisiamo le competenze per suonare bene. Corrisponde ai luoghi del mondo, ai luoghi personali e di gruppo che ci permettono di sviluppare una formazione integrale della persona.
Infine lo spazio della battuta, delineante le quattro note dell’Azione Cattolica: l’evangelizzazione e santificazione, la collaborazione con la gerarchia, la vita associativa e la cooperazione.
Nel pomeriggio, i responsabili ed animatori dei vari settori (adulti, giovani, ragazzi e presidenti parrocchiali) hanno riflettuto, in laboratori interrogandosi sull’apostolato, sulla missione, sulla formazione e sulla vocazione dei laici nelle diverse dimensioni di vita.
Tutto il lavoro della giornata è confluito nella celebrazione eucaristica presieduta da don Giuseppe Schieda (co-assistente MSAC) che nell’omelia ha sottolineato la necessità, per ogni cristiano, di lasciarsi trasformare dall’amore di Cristo così come Lui si è lasciato trasformare dall’amore del Padre sul Tabor.
A conclusione della celebrazione il Presidente diocesano, Daniela Palladinetti, ha ringraziato i numerosi partecipanti per aver condiviso l’intensa giornata, invitando così ciascuno a continuare il proprio servizio personale ed associativo nelle parrocchie.
Giovanni Rosa