Categoria: Laboratorio per la formazione

11/03/2009

Identikit

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Questo è l’identikit del Laboratorio diocesano per la formazione.

CHI SIAMO
Un gruppo di lavoro (commissione) nominato dalla Presidenza e dal Consiglio Diocesano
ORIGINE Progetto Formativo 7.4

Nel Progetto Formativo il laboratorio è visto innanzitutto come “contesto” e strumento” metodologico-didattico per la formazione di educatori e animatori all’altezza.
Il Progetto Formativo invita a costituire in ogni diocesi un Laboratorio Diocesano della Formazione come contesto e strumento di progettazione locale di una formazione che interpreti le esigenze e le caratteristiche del territorio e della diocesi stessa.

FINALITA’ 1. FORMAZIONE. Progettare e realizzare a livello diocesano percorsi formativi che supportino le persone chiamate a ricoprire ruoli di responsabilità; praticare nuove forme di accompagnamento.

2. INNOVAZIONE. Sperimentare percorsi innovativi e formazione “ad hoc”.

OBIETTIVI 1. Formare gli educatori parrocchiali.

2. Individuare e formare figure nuove di educatori per oggi.

METODO DI LAVORO
IL LABORATORIO. È lo stile educativo che permette di valorizzare conoscenze teoriche e pratiche, la propria esperienza e l’apporto del gruppo. Esso privilegia la formazione, la sperimentazione e l’approfondimento tematico nelle dimensioni: scientifica, sperimentale, investigativa, cognitiva, motivazionale, esperienziale, relazionale, valutativa.

09/03/2009

Laboratorio Diocesano per la Formazione

di Staff — Categorie: Laboratorio per la formazioneCommenti disabilitati su Laboratorio Diocesano per la Formazione

Il Laboratorio diocesano per la formazione (LDF) prende spunto dal “progetto Emmaus” che avevamo elaborato nello scorso triennio per accompagnare le parrocchie a una formazione non esclusivamente di tipo associativo ma con un respiro più ampio e quindi più completo.

Viste le difficoltà riscontrate anche dai Tutor nel proporre un tipo di esperienza di questo genere il progetto per questo triennio si svilupperà su tre livelli e quindi sarà più graduale.

Nello specifico :

1° anno:

 – costituzione della commissione: un membro della Presidenza, con un paio di consiglieri e esperti in materia (art. 22 Atto Norm. Diocesano)

 – individuazione in Consiglio di alcune (anche una sola!!!) urgenze formative o ambiti. Per questo anno sono state scelte due tematiche: la spiritualità e l’emergenza educativa

 – sperimentazione del laboratorio con il Consiglio Diocesano e le equipes. Il laboratorio sarà svolto in un paio di momenti formativi per il Consiglio e le equipes (Consigli “allargati” di un giorno intero, e mini campi , e la “somministrazione di pillole formative” durante tutto l’anno. (via mail, con link che rimandano a materiale on line, segnalazione di materiale utile e attinente al tema scelto, ecc…)

Obiettivo d questo primo anno è la sperimentazione di un metodo formativo “nuovo” rispetto al modo di fare formazione, l’occasione per fare formazione anche per noi (evitando di essere sempre quelli che “pensano agli altri” e non alla propria crescita!!!) e la possibilità di avere un gruppo più numeroso di persone che possano poi portare l’esperienza a livello parrocchiale (vedi 2° anno)

2° anno:

  • Individuazione dei Tutor per le parrocchie (coppia di consiglieri/equipe)
  • giro “a tappeto” di tutte le parrocchie per proporre (realizzare!!!)  l’esperienza del laboratorio della formazione curata però dai Tutor sempre con un paio di incontri durante l’anno (o anche di più) e con la “somministrazione continua delle pillole formative”

3° anno:

  • Individuazione degli incaricati per la formazione parrocchiali
  • Inizio laboratori parrocchiali “indipendenti” (le parrocchie scelgono autonomamente su cosa lavorare, cosa approfondire, ecc.. e da sole utilizzano il metodo del laboratorio)

La commissione diocesana ovviamente dovrà curare non soltanto il primo anno ma essere attenta all’accompagnamento dei tutor e delle parrocchie durante tutto il triennio, soprattutto con la somministrazione delle pillole e la ricerca dei materiali.

La gradualità di questo dovrebbe essere più facilmente realizzabile rispetto all’esperienza passata e anche più coinvolgente per il Consiglio. La scelta dell’ambito/tema/urgenza formativa del primo anno sarà poi una sorta anche di “filo conduttore” di tutte le esperienze formative (convegni, mini campi, scuole associative, campi estivi, ecc…) così da “aggredire” davvero il problema e così da far si che il laboratorio sia un po’ spalmato su tutto l’anno. In concreto, infatti già il Consiglio diocesano del 4 ottobre scorso è stato il primo degli incontri dedicati esclusivamente alla spiritualità con la presenza anche di tutti i membri delle equipe diocesane (ACR, GIO, ADU, MSAC, MLAC).

Dopo una breve presentazione del progetto, si è proposta una riflessione personale sulla propria vita spirituale. E’ stata ripresentata la Regola spirituale consegnata due anni fa a tutti i presenti (in un ritiro diocesano) e si è ripartito proprio da quella. Lo spunto per la riflessione è stato preso dalla lettura dell’articolo di Segno Per “La regola dell’amore” di Ugo Ughi.

E’ seguita l’Adorazione eucaristica per permettere a tutti di vivere un incontro diretto con Cristo e di riflettere davanti a Lui sulle “mancanze” della nostra vita interiore e sui proponimenti e impegni per il futuro. Il filo conduttore è stata la figura di Carlo Carretto (in ricorrenza della morte): sono stati proposti alcuni dei suoi testi sulla preghiera (tratti da Lettere dal deserto) e una scheda di analisi personale e di confronto con la Parola.

Le urgenze formative sulle quali si lavorerà sono la spiritualità e l’emergenza educativa. Esse sono strettamente legate fra loro, quindi è sembrato naturale partire da una revisione della propria vita interiore per conferire senso e significato ad ogni azione educativa.

Il processo che s’intende seguire ha il suo punto di partenza in un momento di stimolo al “bisogno di spiritualità”e l’aiuto che la commissione si propone di dare è quello di creare le condizioni per far nascere in ognuno l’esigenza di intensificare la propria vita spirituale e di offrire gli strumenti per realizzare quest’obiettivo.

I contenuti proposti saranno la Regola spirituale, la preghiera, la Confessione, l’Eucarestia, la missione; le metodologie utilizzate saranno caratterizzate essenzialmente da momenti di preghiera in comune, da qualche evento formativo e dalla formazione personale. Per quanto riguarda quest’ultima la commissione si preoccuperà di fornire materiali( le “pillole” formative”)sia in forma cartacea sia via mail.

Si è proposto di sviluppare durante l’anno i seguenti temi che saranno approfonditi dal Consiglio diocesano e dalle equipes, ma che segneranno anche alcuni momenti di formazione diocesana degli educatori parrocchiali (mini campo):

  1. Educarsi ed educare alla vita interiore (scadenza: mini campo di novembre)

  2. Educarsi ed educare alla vita sacramentale (scadenza: mini campo di febbraio)

  3. Educarsi ed educare alla carità(scadenza: mini campo di marzo)

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